BRUNO GALLI: L’OGGETTO MISTERIOSO

L’attuale vicesindaco – un perfetto sconosciuto a Bellaria – fu fortissimamente imposto dall’Onorevole Morrone (Lega), il quale in questo modo entrò a gamba tesa nella politica bellariese, un terreno a lui totalmente ignoto, ma fin qui niente di anomalo in politica.

Nel 2020 Galli non fu eletto al consiglio regionale in favore di Montevecchi, suo compagno di partito. A molti apparve come una bocciatura da parte dei suoi referenti in favore, appunto, di Montevecchi.

Galli, al tempo, era convinto di andare in Regione. Lo sgambetto fu pesante, perché totalmente inaspettato. Galli fece buon viso a cattivo gioco, ma non tanto però!

Due anni dopo, alla segreteria provinciale, fu eletta Elena Raffaelli al posto di Galli, e il caso Galli esplose.

Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni di allora, tratte del Resto del Carlino dell’epoca, nelle quali l’ex segretario provinciale spara a zero sul segretario della Lega Romagna, Morrone.

«Con la sua guida, purtroppo – dice Bruno Galli, vicesindaco di Bellaria – ho notato una escalation di autoreferenzialità e poca trasparenza non più tollerabili: motivo per cui, al congresso provinciale, ho deciso di non candidarmi, e di non partecipare alla votazione». Galli sostiene che “diverse persone” gli hanno chiesto se fosse intenzionato a candidarsi. «Candidarsi per qualsiasi ruolo, significherebbe essere organico a un metodo e a una persona per la quale nel tempo nutro sempre meno stima».

Alla faccia della riconoscenza per il posto di vicesindaco ottenuto grazie a Morrone, e intanto si tiene l’incarico di vice.

Arrivando a Bellaria Galli dichiarò: «A Bellaria vogliamo dare la prova di una classe dirigente della Lega capace di amministrare

Beh, secondo molti queste capacità non sarebbero pervenute.

Veniamo al busillis. Galli, dieci giorni fa, ha presentato le dimissioni dalla Lega, tra le varie dichiarazioni spicca questa: «La politica mi piace, ho 44 anni, non sgomito per avere incarichi, mi piace amministrare, non ho obiettivi ne preclusioni». Sembra stia chiedendo qualcosa per il futuro.

Ora è logico chiedersi come possa rimanere vicesindaco in quota Lega, se di essa non fa più parte. Rimane al suo posto a titolo personale? Assurdo! Il ruolo è chiaramente politico. In questo contesto, chi rappresenta Galli? Dal punto di vista politico il problema non è più procastinabile. I consiglieri della Lega non hanno gradito la mossa di Galli. La Lega dovrà fare chiarezza, perlomeno di fronte ai propri elettori. La maggioranza dovrebbe essere credibile nella sua interezza a tre mesi dalle elezioni.

Galli dal canto suo è un bravo ragazzo, ma forse gli mancano gli attributi. Quando ha scelto di entrare in politica, forse non era consapevole che in quel mondo i tanti amici di oggi, domani diventeranno avversari pronti a farti le scarpe. E questo Galli l’ha vissuto sulla sua pelle, ma lui stesso con le dimissioni dalla lega ha sputato nel suo stesso piatto. Per coerenza avrebbe dovuto aspettare la fine del mandato, oppure doveva lasciare la Lega due anni fa.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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