L’OCCASIONE PERDUTA

Bellaria Igea Marina ha avuto la sua grande occasione per il rinnovamento della politica nel 1999 con l’allora candidato sindaco Alfonso Vasini.

Persa quell’occasione, ne è seguito il ventennio del disastro. Prima con Scenna, poi con Ceccarelli.

Del 1999 ormai non ne parla più nessuno, anzi peggio, nessuno vuole più ricordare. Probabilmente qualcuno, per quei fatti, non ha la coscienza a posto.

Di quella stagione politica rimangono pochi attori ancora attivi. Allora erano molto giovani: Filippo Giorgetti e Roberto Maggioli, ad esempio. Gli altri si sono dispersi.

La storia di quei fatti è raccolta in un libro dello stesso Alfonso Vasini dal titolo: “… E non per altro”, sottotitolo “Cronaca di una campagna elettorale” – Panozzo Editore -. Quanto raccontato nel libro non è mai stato contestato né smentito dalle persone che vi sono citate.

Sollecitato da amici di lunga data e dopo averci pensato approfonditamente, Alfonso Vasini accettò la sfida di candidarsi a sindaco. Non sarebbe stato facile, la sinistra dominava la scena politica bellariese da sempre. Il sindaco uscente era il compianto Italo lazzarini per via dell’accordo tra il PDS e i Popolari (ex DC), il quale era convinto che l’alleanza con il PDS sarebbe proseguita e quindi lui sarebbe stato riconfermato, ma così non fu.

Qui non racconteremo quella campagna elettorale, ma le ragioni che portarono alla sconfitta.

Lasciamo perdere le rimostranze fatte dall’allora vicesindaco Scenna a Vasini per aver avanzato la propria candidatura.

La lista Vasini era appoggiata da Forza Italia e Alleanza Nazionale.

Vasini si mise in cerca dei nomi per la lista e per la composizione della giunta, trovando diverse disponibilità e interesse per questo cambiamento epocale. Ne facevano parte diversi albergatori di Igea Marina, quelli che erano i più ascoltati e seguiti. Tutti, ripeto tutti, erano d’accordo sulla candidatura e sulla linea da seguire. Vi fu interesse anche da parte del Presidente di VerdeBlu, Enzo Ceccarelli.

Avvenne però un fatto: l’accordo PDS e Popolari si ruppe e Italo Lazzarini non sarebbe più stato il candidato.

A quel punto Vasini cercò Italo (erano amici d’infanzia e avevano giocato insieme nella squadra locale di calcio nei primi anni ’50)) per preparare insieme la lista Vasini. Dopo i primi colloqui, molto cordiali, le cose cambiarono. Italo pretendeva la prevalenza dei consiglieri e assessori; troppi. Vasini sarebbe stato prigioniero della sua stessa maggioranza. In pratica tutto sarebbe dovuto passare dall’approvazione di Italo.

Vasini rifiutò. La richiesta era inaccettabile e lui proseguì per la sua strada trovando altri appoggi e consensi.

Italo fece la sua lista e gli albergatori di Igea abbandonarono Vasini per passare con Italo, convinti che fosse lui il cavallo vincente.

Italo, evidentemente, riteneva di essere l’uomo forte del centrodestra – strano, stava governando con il PDS – e probabilmente pensava che Alfonso non fosse all’altezza e dovesse sottostare alla sua volontà.

Vinse Scenna con solo il 37,9% dei voti, Vasini arrivò secondo con il 34,07% con una differenza di soli 356 voti, terzo, e molto più staccato, Italo con il 23,79% con un distacco di 1.313 voti. In pratica il centrodestra aveva il 57,86% dei voti, ma distribuiti in due liste.

La presunzione di Italo costò cara alla città, iniziò infatti il ventennio dei disastri Scenna/Ceccarelli.

Siamo più che certi che se avesse vinto Vasini, Scenna e Ceccarelli non sarebbero mai diventati sindaci.

Con Alfonso Vasini sarebbe iniziato il New Deal della politica di Bellaria e di conseguenza per la città.

Il pensiero di Alfonso Vasini, come imput della sua visione politica, si racchiude in queste sue parole che accompagnarono tutta la sua campagna elettorale: «Tutelare, in primo luogo, gli interessi generali della collettività, poi quelli delle categorie economiche e sociali, infine quelli individuali, purché gli uni non pregiudichino gli altri»

Dopo la sconfitta Enzo Ceccarelli disse ad Alfonso Vasini: «Vedi Alfonso, molti dei voti che ti sono mancati sono quelli dei miei amici.» (Cit. dal libro di Vasini), come fosse contento della vittoria di Scenna contro Vasini.

Alfonso a Bellaria fece il pieno dei voti, mancarono i voti di Igea, sarà stato un caso?

Vien da pensare che Italo fu preferito dagli albergatori, perché forse avrebbe protetto meglio i privilegi consolidati del mondo alberghiero.

Forse in tutto questo pesò la scarsa conoscenza di Vasini dei meccanismi politici, economici e sociali della città, nonché la gelosia di molti.

Nota interessante: nelle precedenti elezioni – quelle del 1994 – fu offerta ad Alfonso Vasini la candidatura a sindaco nientemeno che dal sindaco uscente Ferdinando Fabbri, con la garanzia del 60% dei voti. Evidentemente Nando lo stimava e lo temeva al tempo stesso. Nando, vecchia volpe, sapeva che stava arrivando un vento nuovo e aveva capito che era rappresentato da una figura, appunto, come Alfonso Vasini. Vasini dovette declinare per i molti impegni di lavoro; da poco era stato nominato Presidente dell’AMIA.

Per chi volesse saperne di più il libro è disponibile in biblioteca.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

1 Commento su "L’OCCASIONE PERDUTA"

  1. Rino Bagli- | 08/03/2024 at 21:01 | Rispondi

    Caro Giuseppe, tu conosci la mia amicizia sincera con Alfonso Vasini. Alfonso, all’epoca mi aveva chiesto di appoggiarlo nella sua campagna elettorale. ero presidente del consiglio di quartiere della Cagnona, il primo, poi tutti gli altri, non ho accettato, ero iscritto al PD, i compagni mi avrebbero linciato! Come hai evidenziato tu, ad Alfonso mancavano una manciata di voti. Col senno di poi, adesso posso affermare che mi sono sbagliato,

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