UNA POLTRONA PER DUE

Lo scenario è quello di due candidati per la carica di sindaco con una sola poltrona disponibile. A chi toccherà l’onere e l’onore?

I due sono in ordine alfabetico Filippo Giorgetti e Ugo Baldassarri rispettivamente rappresentanti, uno del centrodestra e l’altro del centrosinistra.
I due si conoscono da lungo tempo, si rispettano e si stimano a vicenda. Sono entrambi espressione di una politica fatta con moderazione e lealtà.

Di programmi è presto per parlarne, ma possiamo parlare, cosa più interessante, di come eventualmente sarà composto il CC nel caso di vittoria dell’uno o dell’altro.
Nel caso di Filippo le prospettive sono queste: la Lega dovrebbe scendere a 1/2 consiglieri, FDL dovrebbe entrare con 3/4 consiglieri, Forza Italia 1/2 consiglieri, la lista civica di Michele Neri 1 consigliere, la lista della Ceccarelli 1 consigliere.
Nel caso di Ugo il PD 7/8 consiglieri, M5S 2-3 consiglieri.
A chi perderà spetteranno 6 consiglieri complessivamente.

Ovviamente i numeri determineranno la composizione della Giunta.
Ancora più importante saranno le segreterie dei partiti, infatti saranno queste a indirizzare le politiche dell’amministrazione.
E qui qualche problemino ce l’hanno entrambi i candidati. È normale che ogni forza politica voglia dettare una linea politica che la metta in evidenza.
Filippo, che ha avuto un mandato difficile per via del Covid, ha dovuto far convivere opinioni a volte contrastanti tra loro che, a nostro parere, ne hanno limitato parzialmente la sua libertà di azione.
Per Ugo la cosa è diversa, nel senso che nel PD ci sono molti ex comunisti di vecchia data, abituati alle vecchie logiche di partito, che a loro volta potrebbero tentare di limitare la libertà di agire di Ugo, il quale potrebbe avere problemi con il M5S, che ovviamente avrà le proprie linee politiche.

Perché i programmi e gli intenti iniziali sono una cosa, ma poi con il tempo succedono tante cose nel corso del mandato, che non è possibile mettersi d’accordo prima. Imprevisti, cambiamenti di situazioni, (caso Covid e guerra in Ucraina con le note conseguenze sul costo energetico docet).

Abbiamo chiesto a loro cosa pensano uno dell’altro, Ugo su Filippo: «Filippo e io, condividiamo la stessa radice famigliare politica (Socialista) e conseguentemente abbiamo una visione della politica riformista e non ideologica. Potremmo abbreviare il concetto, una politica centrista. le posizioni politiche sono diverse. Forse non tanto dal punto di vista della visione politica che abbiamo, quanto più per le coalizioni che ci sostengono. La differenza sta nei compagni di viaggio che abbiamo al nostro fianco ed il peso che questi compagni hanno nel quadro politico. Le posizioni possono essere diverse ma devono convergere nell’interesse della comunità. Poco importa se le proposte vengono dalla maggioranza o dall’opposizione. Entrambi crediamo nella correttezza e nel rispetto degli avversari, che appunto sono avversari non nemici

Filippo su Ugo: «Ugo è una bravissima persona, abbiamo avuto modo di confrontarci varie volte, quando ero presidente del consiglio e lui consigliere, quando lui era assessore e io consigliere, anche professionalmente ci siamo incontrati varie volte. Sono contento di avere come avversario una persona come lui, credo che quella fase politica della demonizzazione dell’avversario non appartenga a nessuno dei due, ci vuole il rispetto delle idee altrui, perché ognuno difende il proprio pensiero senza cercare di distruggere le persone

Ovviamente nessuno dei due sapeva della dichiarazione dell’altro.
Sarà una sfida leale senza colpi bassi all’insegna dello stile che li contraddistingue. Chiunque vinca, ne siamo certi, farà il bene della città.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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