LA CASTA E LE CARIATIDI

Il peggior difetto di chi si crede indispensabile, è ritenere che gli altri siano superflui.

In politica c’è il problema del riciclaggio di una casta composta da cariatidi, e non solo per l’età più o meno avanzata.

Riciclaggio che non è solo nell’occupazione delle poltrone, ma anche nei possibili incarichi che si rendono disponibili a ogni nuovo mandato, sia a livello nazionale che locale.

Parliamo di Bellaria Igea Marina. Da sempre, dopo le elezioni, vengono riconfermati i soliti nomi nelle posizioni che contano, con qualche minimo cambiamento ma sempre all’interno della casta.

Abbiamo cariatidi che dopo tanti – troppi – anni, ancora pretendono un posto da qualche parte. Qualcun altro invece, con sottile perfidia, finge di andare in panchina, ma si aspetta di essere richiamato per occupare qualche altra poltrona, mentre altri, che non risiedono in città, continuano a reclamare un posto al sole perché, almeno a parole, amano Bellaria più della propria moglie. In realtà si tratta di ambizione personale mascherata da esigenze di bilanciamento politico, i cosiddetti pesi e contrappesi tra partiti per dividersi le poltrone.

Quando i cittadini vanno a votare lo fanno per eleggere persone che li rappresentino nel CC. Si sono sempre nominati assessori i più votati come da vecchia usanza dei Komunisti, poi adottata, almeno in parte, anche dalla destra.

Questo sistema è una contraddizione in termini, giacché gli eletti in CC sono lì per fare politica, approvare o bocciare le delibere e dare indirizzi alla giunta, mentre la giunta – sindaco a parte – non partecipa al voto e, almeno teoricamente, non fa politica attenendosi alle decisioni prese dal CC, pur essendo una rappresentanza politica dei partiti. Qui sta il punto, gli assessori, non sono una diretta rappresentanza dei cittadini, ma dei partiti.

Questo sistema crea un’alterazione del CC in quanto i consiglieri più votati che passano a fare gli assessori, lasciano il posto a consiglieri meno rappresentativi poiché meno votati. Questo è un fatto incontrovertibile!

Certamente è difficile cambiare questo sistema, ma sarebbe auspicabile evitare il riciclaggio della casta. Ci sono troppi personaggi in sella da almeno dieci anni, ci vorrebbero, anzi, ci vogliono, facce nuove.

L’esperienza è di certo importante, ma altrettanto importante è il rinnovamento. C’è bisogno di avere una nuova classe dirigente che dovrà pensare al futuro della città. Questo non è possibile con le cariatidi (in senso politico) preoccupate solo di mantenere il potere acquisito.

Per arrivare al rinnovamento e alla totale trasparenza, ci vorrebbe almeno un assessore neutro e imparziale che non sia espressione dei partiti, né di categorie economiche e professionali. Insomma, un “trait d’union”, una persona che faccia da anello di congiunzione tra i cittadini e l’amministrazione.

Qualcuno raccoglierà questa sfida? La differenza non la fanno soltanto gli investimenti e le opere realizzate o programmate, ma anche, e soprattutto, come si gestisce il potere di cui si è stati investiti.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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