Mauri esulta, Galli rosica.

Il nostro vicesindaco Galli ci sperava, si era autocandidato al parlamento, invece, zitto zitto, è stato scelto l’assessore Mauri.

Partiamo da Mauri, assessore imposto dall’onorevole Morrone della Lega. Mauri, nel 2014, alle elezioni comunali ebbe 9 preferenze rimanendo fuori dai giochi. Nel 2019 ottenne 99 voti, ma fonti autorevoli fecero sapere che tutti quei voti arrivarono perché aiutato da quelli che erano in lista con lui e da Ceccarelli, perché non doveva fare figuracce essendo già stato assessore nel suo primo mandato.

Dunque non certo per grandi meriti, ma con un “aiutino”. Senza quell’aiutino difficilmente avrebbe superato i 25 voti.

Purtroppo per Bellaria I.M. continuerà ad essere assessore.

Galli si è subito complimentato con Mauri suo compagno di giunta, ma si è lamentato della scelta di Morrone asserendo che lui è sempre stato zitto per il bene del partito e dichiara: «Negli ultimi anni ho condiviso poco le scelte di Jacopo Morrone, ho sempre scelto il silenzio anteponendo gli interessi del partito sul resto. La scelta di non candidarmi è l’ennesimo atto ostile di Morrone e soci. Interpreto l’avversione dello stratega di Forlì come nota di merito nel mio percorso politico».

Ma come caro Galli, veramente ha condiviso poco le scelte di Morrone? E lo dice solo adesso? Strano, perché risulta che sulla sedia da vicesindaco l’abbia messo proprio Morrone. Come mai, se non condivideva le scelte del mago di Forlì, ha accettato il ruolo di vicesindaco?

E per la stessa ragione di non condividere, perché ha accettato di candidarsi alle regionali, dove peraltro è stato trombato dall’ultimo arrivato?

Caro Galli, avrebbe dovuto avere il coraggio di ribellarsi, ma capisco che un posto alle regionali le faceva gola anche per lo stipendio, come lo farebbe a tutti del resto.

Galli, la considero un bravo ragazzo, ma temo che in politica lei sia un pesciolino, e si sa che i pesci grossi (vedi Morrone) i pesci piccoli se li mangiano.

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Il Direttore Giuseppe Bartolucci