LEI NON SA CHI SONO IO

La donzelletta che vien dalla campagna, d’ignoranza pervasa, si ritrova in città. E lì cominciano i problemi.

Questo potrebbe essere l’incipit di quello che stiamo per raccontare.

Nonostante sia appena insediata la nuova amministrazione Giorgetti, già qualche assessore comincia a sbarellare. Uno pretende che certe cose non passino dal protocollo, ma gli vengano date “brevi manu” togliendo così ogni ufficialità e potendo anche, in futuro, negare di averle ricevute.

L’altro Assessore (della Lega) la fa ancora più grossa.

Si presenta la settimana scorsa presso un importante albergo per perorare la causa di una sua amica che, a suo dire, sembra sia oltremodo sfruttata.

Intermezzo: l’amica di questo Assessore ha ben capito come si usano le amicizie per proprio tornaconto, non ci pensa nemmeno a denunciare il suo “presunto sfruttamento”.

L’Assessore, dal canto suo, ha ben pensato di intervenire come rappresentante delle istituzioni, dimenticando che nel ruolo che adesso occupa, non si potrebbe dedicare a fare favori. Semmai avrebbe dovuto denunciare direttamente lo sfruttamento.

Andiamo avanti. L’Assessore si presenta in albergo e “pretende” che alla sua amica venga riservato un trattamento migliore. Il titolare cade dalle nuvole e invita l’assessore a farsi gli affari suoi. Apriti cielo, è successo un terremoto! L’assessore va su tutte le furie, non si controlla più e gli scappa il famoso: «Lei non sa chi sono io!…»

Il titolare dell’albergo, a quel punto, l’accompagna alla porta. L’assessore, forte della sua carica, esplode: «Io ho il potere di farla chiudere; presto avrà mie notizie».

Il titolare non ci sta a subire una minaccia del genere e pensa: «Siamo già tornati alla gestione dell’innominabile?».

Si precipita dai Carabinieri e sporge denuncia. Alé, succede un putiferio che pare sia in fase di aggiustamento. Vedremo come sarà il finale, sperando non sia comico.

Questo assessore sembra proprio non essere avvezzo al potere e alla sua gestione. Forse pensa che sia come andare a far la spesa al supermarket, solo che lì non vendono educazione, savoir faire, abilità condita con tatto e astuzia, che permettono di condurre a buon fine ciò che si è cominciato e di comportarsi nel modo più adeguato nelle varie circostanze. Quelle le hai di natura o non c’è niente da fare…

Solo che l’Assessore, colmo del suo non sapere, non sa che pronunciare l’odioso «Lei non sa chi sono io», è un reato. Se poi si tratta di un pubblico amministratore la cosa si aggrava. Non di meno la minaccia di far chiudere un esercizio costituisce di per sé un reato gravissimo.

Farebbe bene il buon Giorgetti a dimissionare immediatamente senza se e senza ma detto assessore, al di là dei patti politici che ha sottoscritto. Anche in virtù di una denuncia che metterebbe lui stesso in grave difficoltà.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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