COMUNITÀ UNA SCELTA

Bellaria e bellariesi, come abbiamo fatto ad arrivare a ignorarci tra noi? Dov’è finito quel senso di appartenenza di quella gioiosa comunità che ha fatto crescere questa città?

Non riusciamo ad essere una comunità e abbiamo mortificato, a ogni livello e in ogni campo, il senso della comunità.

Ogni giorno ci troviamo davanti a questo tema basilare, che non riguarda solo la sfera della politica e del vivere civile, perché tocca anche la vita privata, la famiglia, la città o il quartiere, il mondo del lavoro.

Non riusciamo ad essere e a vivere come una comunità. Riusciamo a pensarci e a comportarci solo da individui separati da ogni contesto e da ogni legame sociale. Siamo individui isolati nella solitudine che ci circonda.

Il paradigma dell’individualismo assoluto, ciò che conta è solo quello, il resto può crollare. I legami si possono revocare se viene messo a rischio questo imperativo categorico: io, e solo io.

Con queste premesse non è possibile alcuna connessione sociale, alcuna appartenenza politica, alcun legame di gruppo e di coppia. L’idea stessa di famiglia cede all’assolutismo dell’individuo. I disfacimenti delle famiglie sono all’ordine del giorno, quelle che resistono vivono comunque strette intorno a se stesse.

Senza comunità non è possibile alcuna società, ma solo un freddo contratto sociale fondato sul momento di reciproca utilità. Non è possibile riconoscere una comune appartenenza, ma solo una transitoria convergenza verso gli stessi consumi guidati dal trend e dalle mode. Nessun “noi” è pensabile, perché mutiamo in base ai nostri desideri individuali, e dunque cambiamo partner, compagni, amici, smartphone, gestore del gas e luce.

Siamo soli tra noi, costretti tra i social e compattati in gruppi sempre più ristretti. Se chiedi a qualcuno come va, la risposta è sempre quella: “tutto bene”. Sappiamo che non è così, mai nessuno che ci racconti dei suoi problemi, sempre sorrisi. Tutto è talmente superficiale che è diventato un must.

Se un progetto di vita ci aspetta nell’avvenire, questo è la comunità, oppure la Bellaria forte, comune e solidale, sarà perduta per sempre. Si vive male e si muore peggio da soli. Abbiamo bisogno di proiettarci in una comunità per dare un vero punto di svolta. Cambiare, pensare e vivere la comunità in famiglia, con amici e conoscenti, nella nostra città. Dobbiamo essere il “futuro”.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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