PRIMI TRA GLI ULTIMI

Titoloni per Bellaria I.M. Regina d’ottobre.

A livello percentuale è Bellaria Igea Marina che registra un aumento di arrivi del 52,3% (6.381), con una crescita di stranieri di oltre il 120%, e di presenze del 40,8% (15.475), con l’estero a farla da padrone col +43,2%.

In totale la località costiera più a nord della Provincia, chiude i primi dieci mesi con 373.660 arrivi (+1,2) e 2.137.106 presenze (+0).

Da segnalare che a fronte di un dato stabile dei turisti nazionali, Bellaria segna una buona crescita dall’estero in questo 2016 col +4,6 di arrivi e + 1,3 di presenze. Il soggiorno medio è invece di 5,7 giorni. Questo sui giornali.

Nel leggere i freddi numeri, parrebbe che Bellaria sia diventata il numero uno per presenze, ma la domanda è: che turismo è quello qui rappresentato dalle statistiche? A parte che l’incremento di presenze è pari allo zero%, i turisti di ottobre, chi li ha visti? É probabile che siano stati turisti dormienti, cioè persone che arrivano, dormono una notte e poi via, turismo povero, quasi certamente religioso o diretto alle città d’arte.

Se il nostro futuro è questo, possiamo chiudere subito, imbarcarci su un barcone e andare in Libia, Albania, Marocco, sperando che ci accolgano almeno come profughi. Lì ci sono più prospettive. Tutto questo è frutto della politica per il turismo di Enzo Ceccarelli, che prima come presidente di Verdeblu, e poi come Assessore al turismo, ha definito il fallimentare futuro della città.

Questo turismo cosa porta alla città? Che ricchezza produce? Molto poco. I negozi, i bar, i ristoranti, nemmeno li vedono questi turisti, gli stessi alberghi ben poco guadagnano, per i prezzi molto bassi che sono costretti ad applicare, altrimenti per quale motivo verrebbero a Bellaria?

Questo non è “turismo”, ma un semplice e squallido passaggio di dormienti, un po’ come i quartieri dormitorio della grandi città.

Sarebbe interessante sapere quanto hanno pagato questi dormienti di passaggio, ancor di più capire come mai gli arrivi sono aumentati, ma le presenze rimangono stabili, segno evidente di un calo delle presenze medie. Di fatto tutto ciò può forse soddisfare gli albergatori, ma non certo il resto della città. Beati loro che si accontentano

Anche la recente presenza dei ciellini per il W.E. in città non ha portato niente, è notorio come questi paghino molto poco e non spendano un centesimo. Certo anche i ciellini entreranno nelle statistiche, facendoci credere chissà cosa, ma la ricchezza prodotta equivale a zero.

Sarebbe anche interessante sapere, qual è il prezzo medio pagato durante la stagione turistica, mettendo a confronto il numero delle camere occupate e le presenze dichiarate, extra esclusi.

Chi è stato il deus ex machina del turismo negli ultimi vent’anni? Chi ha ridotto la città a questo turismo dozzinale, chi punta tutto alla fiera di Colmar, come se il pianeta turismo girasse tutto lì, ma senza mai dare un dato certo. Quante presenze arrivano da Colmar? Chi finanzia questa promozione con centinaia di migliaia di euro ogni anno?

Come fanno ad avere più presenze e più qualificate, le altre città della riviera che a Colmar danno poca importanza?

Domande che dovete fare al nostro Sindaco Enzo Ceccarelli.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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