COCORICO’: RESPINTO IL RICORSO

Respinto il ricorso sulla sospensione, la decisione sulla chiusura rimandata al 10 settembre. Intanto sembra siano giunte minacce di morte per il Questore Improta, sarebbero circa una cinquatina e tutte provenienti dalla rete.

Queste le motivazioni  del dispostivo del giudice: «ritenuto che l’afflittività della misura cautelare preventiva con riferimento al principio ordinamentale, anche comunitario, di proporzionalità meglio potrà essere apprezzata in sede di esame collegiale, – si legge nel dispositivo del Tar – quando poco più di un quarto del periodo di interdizione dell’attività sarà trascorso». «Rilevato che l’affermazione di una gestione (rinnovatasi da appena cinque mesi) fortemente impegnata in una importante opera di prevenzione e di contrasto allo “sballo”, mal si concilia con l’adombrato conflitto di interessi dell’autorità emanante e con la chiamata in causa dei genitori, fermo restando che il grado di coinvolgimento dei suddetti soggetti esula completamente dagli apprezzamenti giuridici da formulare in questa sede processuale», scrive il giudice decidendo di respingere l’istanza di sospensiva.

Il Codacons intanto ha richiesto un incontro al Tar, al quale prenda parte anche il questore Improta, e invitato il tribunale amministrativo a non prendere decisioni prima di aver ascoltato le parti. Infine il Codacons annuncia: «Combatteremo contro il tentativo di riformare il provvedimento del questore, che appare corretto e doveroso, e contrasteremo dinnanzi ai giudici del Tar le richieste della discoteca».

Noi rimaniamo convinti, che non è certo la chiusura del Cocoricò o di altri locali che si risolve il problema droga, questo improvviso colpo di scure, è solo dovuta al fatto eclatante e  certamente tragico della morte di un ragazzo, semmai, lo si può definire tardivo, ben prima infatti le Autorità sarebbero dovute intervenire, non con le chiusure ma con controlli severissimi sia dentro che fuori le discoteche, con un lavoro di prevenzione, senza dover aspettare il morto! All’improvviso ci si sveglia, per dimostrare che si fa qualcosa solo per calmare l’opinione pubblica falsamente moralista e benpensante!

Comunque se la linea è questa, allora ci aspettiamo la chiusura del 90% dei locali di svago, tutti sanno che la droga è dappertutto, il problema è a monte non a valle.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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