IL NUOVO: IL VUOTO CHE AVANZA NEL NULLA

Quanto costa la libertà di espressione?

Ci domandiamo: con tutti i mezzi e gli sponsor di cui dispone “Il Nuovo”, come mai continua a scrivere del nulla? Come mai il suo Direttore Emanuele Polverelli, oltre alla piccola rassegna stampa della Provincia, tratta solo argomenti leggeri?

Non si trovano mai articoli sui temi scottanti che riguardano la città: PSC, piano spiaggia, chioschi, Poloest, Centro Congressi, ultimamente la questione dei bagnini, ecc. E anche quando sfiora alcuni argomenti, riporta solo l’opinione dell’Amministrazione, come se questa fosse un dogma assoluto. Ah già, stavamo dimenticando che per Polverelli questa Amministrazione dovrebbe essere un esempio per tutta l’Italia….

Eppure fare un buon giornale non è cosi difficile, basta scrivere la cose come stanno, in piena libertà e onestà intellettuale. Certo non si devono avere padroni, allora sì che quel giornalista potrà risultare eticamente corretto quando scrive per i suoi lettori e non per compiacere i suoi padroni. I piccoli fatti di cronaca o di costume, anche se ben scritti, non fanno la differenza, anzi, sembrano messi lì per non far pensare i lettori.

A volte ci domandiamo cosa potrebbe realizzare Belligea con gli stessi mezzi de “Il Nuovo”. Sarebbe bello potersi confrontare ad armi pari, sui grandi e piccoli temi che interessano la città. Invece noi arranchiamo finanziariamente, a parte i pochi amici che ci supportano, e che si contano sulle dita di una mano. Tanti attestati di stima, tanti lettori, ma ben pochi i contributi.

Se i mille lettori giornalieri ci mandassero 20 euro a testa all’anno, rimarrebbe anche qualcosa da dare in beneficenza. Sotto questo aspetto siamo un po’ delusi, ma tiriamo avanti, anche se a volte ci viene di pensare alla chiusura del giornale, considerati anche i costi che dobbiamo sostenere per le querele ricevute. Siamo anche convinti che il nostro impegno sia ben superiore a quello de “Il Nuovo”.

Come abbiamo già scritto, non siamo i custodi della verità e nemmeno pretendiamo di esserlo. Nessuno è perfetto, tantomeno noi, ma sicuramente siamo liberi e senza padroni, chi ci conosce, conosce anche bene la nostra onestà intellettuale.

Chi da tempo cerca di sminuirci, chi ci diffida, chi dice che dietro di noi ci sia chissà chi e chissà cosa, non ha capito niente. Abbiamo solo una presunzione, quella di rappresentare, anche in minima parte, la libertà di parola e il libero pensiero, cose che negli ultimi anni sembrano essere scomparse nella nostra città e nel resto d’Italia.

Andiamo avanti credendo nella libertà d’espressione, che è l’ideale di chi risponde alla propria coscienza e non ai partiti, alle ideologie o agli interessi personali, tantomeno a quelli dei padroni.


Sostenere Belligea, significa credere nella libertà di parola e nella libertà di stampa, senza condizionamenti: politici, partitici, economici e di potere.

contributo


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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