I NERI NON PER CASO

La tassa ai semafori

Rimini, circonvallazione e dintorni.

Ad ogni semaforo o incrocio di accesso alla città, staziona in permanenza un piccolo drappello di neri che chiede di pulire il parabrezza, vendere fazzolettini o, semplicemente, chiede qualche centesimo “per mangiare”.

È ormai diventata una tassa fissa richiesta ad ogni sosta.

Quando arrivi speri sempre di beccare il verde per non dover dire no o tirar fuori il portafoglio e frugare alla ricerca di qualche spicciolo.

Vada per una volta ogni tanto, ma per chi deve fare quel percorso anche più volte al giorno, è una vera seccatura.

Quello che sorprende è che la cosa va avanti da anni e non ci si venga a raccontare che è in regola con le vigenti leggi.

In una società burocratizzata come la nostra, dove per svolgere la più piccola attività, si deve ottenere un permesso, dichiarare entrate e uscite, adeguarsi a rigide norme di sicurezza, abbiamo un’attività che si svolge in mezzo al traffico, davanti ai tutori dell’ordine (che da lì passano più volte), senza che nessuno abbia nulla da ridire?

Si potrebbe obiettare che rientra in quello che viene definito “accattonaggio”, ma il sospetto è che si tratti di una vera e propria organizzazione quella che gestisce la presenza di questi “operatori”, un po’ come quella che detiene il monopolio della vendita del cocco sulla spiaggia.

Insomma, sospettiamo che se uno qualunque decidesse di armarsi di bottiglia, panno e spazzola, e si posizionasse in uno di questi incroci per fare lo stesso lavoro, verrebbe immediatamente e malamente cacciato.

È comunque un’immagine di degrado, un disturbo, cui si aggiunge l’imbarazzo di dover giustificare il “no grazie”, sentendosi pure un po’ stronzi perché comunque un po’ di compassione quei neri la fanno e sanno come fare per suscitarla.

Possibile che una città come Rimini abbia un’Amministrazione che da anni finge di non vedere, continuando a tollerare un andazzo del genere? C’è sotto qualcosa?

Eppure tanti si lamentano della cosa: “Io non do mai niente, ci passo due volte al giorno, se dessi anche 50 centesimi ogni volta che mi fermo, alla fine del mese mi costerebbe una cifra…”. Così ha detto un dipendente AUSL.

Certo, non sei obbligato, logico, ma lo vogliamo dire che non è bello?

Ecco, non è per niente bello, non è sicuro, non è regolare, non è decoroso…

Ma forse, al giorno d’oggi, con le Amministrazioni che ci sono un po’ ovunque… chissenefrega del “decoro”!…


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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