Lettera al Direttore: La spiaggia d’inverno; di Anna Corelli

 

1939970_260423607470911_335326356_nSe oltre alle donnine e ai casi personali, vogliamo discutere di qualcosa che coinvolga più persone, lancio una provocazione.
Vedo un manifesto estivo del paese che cita l’ospitalità e il clima come nostri elementi distintivi. Secondo me dimentica la cosa principale: la spiaggia.

Se ci immaginiamo senza spiaggia, con il mare sempre fino ai lungomari, immaginiamo anche un paese con molti, molti turisti di meno.
La spiaggia è attraente in modo diverso in qualunque stagione, soprattutto per chi a casa sua la spiaggia non ce la ha.
Parliamo da sempre di prolungare la stagione, sono anni che a settembre, ottobre e come quest’anno anche a novembre, abbiamo più gradi che in primavera ma ogni anno, da metà settembre, quando la maggior parte di alberghi e spiagge sono già chiusi, festa della piadina e alè, tutto finito e buonanotte.

Per fare finta di essere un paese facciamo qualcosina a natale, un po’ di pullman a pasqua e poi di turismo vero se ne riparla e si fa qualcosa quando riaprono gli alberghi, a giugno.

Insomma abbiamo più o meno 300 alberghi e siamo un paese turistico per meno di cento giorni l’anno.
Ma se la nostra economia è solo o principalmente, turistica, non dovremmo usare, fuori stagione la spiaggia in qualche altro modo? ( sport, ecoturismo, giochi, scuole, piccola nautica, pesca, festività, ecc.).
Fuori stagione la spiaggia è completamente esclusa dalla già poca vita del paese.

Non sarà che quando la maggior parte di alberghi e spiagge sono chiusi del resto e degli altri non gliene frega niente a nessuno? A qualcuno gliene frega della spiaggia come attrattiva turistica per allungare la stagione? Cittadini, Amministrazione, opposizione, tutt’e due, nessun dei due?

Anna Corelli


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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