Caro Direttore,
ieri, 10 settembre, sono andato assieme a mia moglie a vedere la nuova estensione della galleria dell’Ipermercato Romagna Center diventato “Romagna shopping valley”! Devo dire che il lavoro appare ottimo con due file di negozi e la galleria in mezzo che arriva fin quasi all’area delle sale cinematografiche. Molti negozi non erano ancora aperti, ma la annunciavano fra poco tempo.
Questo nuovo passo, se avrà successo, potrebbe preluderne altri che in sostanza puntino a mettere in relazione tutta l’area commerciale di quella zona in un continuum di collegamenti coperti e, probabilmente anche dotati di collegamenti propri del tipo people mover e/o similari. Insomma, se non ci saranno crolli nelle vendite e la crisi dei consumi si allenterà, potremmo aspettarci che l’intera area commerciale di Savignano/San Mauro diventi un centro attrattore di notevole importanza e rilevanza.
A questo punto, senza voler guardare al passato ed alle occasioni mancate (sono sempre stato assolutamente contrario all’ingresso di queste grandi superfici commerciali, poiché avrebbero devastato la nostra rete commerciale e impoverito le città, ma ormai la battaglia è stata persa da tempo), occorre riflettere attentamente sulle scelte della nostra politica commerciale, poiché l’unica cosa certa è che le difficoltà che stiamo già registrando in questi anni, non potranno che aumentare!
Ci sono due ordini di problematiche a mio avviso che sono indispensabili da affrontare:
- La prima riguarda l’adeguatezza delle infrastrutture dell’offerta, a partire da quelle che hanno significato grandi investimenti per il nostro comune come le aree pedonali dei due centri urbani. Qui, è inutile negarlo, pur avendo fatto un lavoro esemplare, anticipatore dei tempi e che ci ha dato non poco successo, oggi scontiamo la concorrenza di queste grandi superfici che possono offrire un “posto coperto” sia durante l’anno che nei periodi di maltempo estivo (come quest’anno). Io credo che dovremmo ricercare con ogni mezzo le soluzioni tecniche e tecnologiche d’avanguardia, per coprire queste due aree senza distruggere l’ecosistema che fa la “differenza”. Fatto questo, sono convinto che troveremo anche i finanziamenti. Ma è urgente e non ci si deve limitare alle prime difficoltà, ma partire con la convinzione che “si può fare”!
- La seconda riguarda l’adeguatezza delle strutture dell’offerta e cioè degli esercizi commerciali e di servizio che insistono sulle aree pregiate. Qui bisogna essere altrettanto decisi e netti ed operare assieme agli imprenditori ed alle associazioni affinché si cerchi di favorire l’insediamento di attività ad alto differenziale specialistico sia merceologico che di qualità/modalità di offerta. Il punto di crisi delle “città commerciali” (al di là degli effetti della crisi che vale per tutti), che sta già affiorando nei discorsi degli intellettuali a livello internazionale e che potrebbe poi estendersi promuovendo nuovi orientamenti e tendenze di consumo, è individuato nella “uniformità” delle loro stesse offerte! Cioè in qualsiasi parte del mondo, le città commerciali sono tutte uguali, con gli stessi marchi e spesso con gli stessi modelli urbanistici. Questo discorso sembra complicato, ma non lo è affatto e gli italiani hanno in più la loro innata capacità creativa. Riflettiamo sul perché anche a Bellaria Igea Marina, in qualsiasi settore, c’è chi va bene e chi va meno bene. Oggi il consumatore sceglie e, siccome i soldi son sempre più scarsi, sceglierà sempre di più! E spesso non è il prezzo a fare la differenza!
Non posso, Direttore, entrare maggiormente nel dettaglio in un articolo, ma volevo lanciare un messaggio forte che, cogliendo una nuova potenziale minaccia per l’assetto commerciale di Bellaria Igea Marina come l’ulteriore ampliamento dell’Iper Rubicone, spingesse le Istituzioni Locali, Operatori economici e l’insieme dei soggetti economici e della rappresentanza cittadina ad un impegno rapido e straordinario per l’innovazione! Per costruire un nuovo futuro alla nostra città!
Gabriele Morelli
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