VERDEBLU SE LA SUONA E SE LA CANTA

I numeri con i quali Verdeblu si fa autopromozione, quasi a voler giustificare i finanziamenti che riceve dal Comune, sono buoni ma non eccellenti, ma sopratutto: chi ha certificato questi numeri? Forse hanno approntato tornelli contapersone agli ingressi?

La prima cosa da notare è che gli eventi sono gratuiti… come si fa a parlare di successo? Ma leggiamoli questi numeri di cui si vantano:

  • 30.000 visitatori per la natività allestita a Igea Marina. Ci piacerebbe sapere come sono stati rilevati e chi li ha certificati, perché la media di 1.000 persone al giorno a Igea, d’inverno, sono un numero esagerato, che nemmeno fossimo al Louvre in fila per la Gioconda, forse ci sarebbe chi ci crede
  • 340.000 visitatori alle fiere cui Verdeblu ha partecipato. Anche qui numeri rilevati e certificati da chi? E comunque il numero dei visitatori non dà il numero di chi poi è venuto in vacanza qua, perché è quello semmai il dato che conta.
  • 100.000 partecipanti complessivi per i 40 eventi organizzati da Verdeblu. Prima domanda: quanti di questi hanno appositamente prenotato dall’estero qui da noi? Seconda domanda: quant’è il Pil prodotto da questi eventi di cui ha beneficiato la città?
  • Parliamo di costi: con 1.000.000 di euro (un milione) di finanziamenti ottenuti dal Comune, ogni partecipante agli eventi di Verdeblu ci costa 10 euro. In pratica è come se regalassimo 10 euro cadauno oltre agli spettacoli gratis, la cosa ci può anche stare pur di portare gente, ma in termini di fatturato, quali sono i numeri che gli eventi producono?
  • Gli artisti elencati, sono di tutto rispetto per carità, ma normalmente chi vuole assistere ai loro spettacoli paga un biglietto… Qui da noi invece tutti i cittadini pagano per il divertimento di turisti sempre più poveri. Gli eventi offerti a titolo gratuito perdono ogni valenza, perché sappiamo bene che “a caval donato non si guarda in bocca”.

Lasciamo poi perdere le notizie sul toro meccanico, le arrampicate Sherpa, la pista dei Roller, il labirinto. Sono notizie che nemmeno l’ultimo dei disperati darebbe, invece Verdeblu le esalta come fossero chissà che cosa.

Ci fermiamo qui con l’analisi dei numeri che dà Verdeblu, che in realtà sono solo numeri pubblicitari che in pratica non servono a niente e non danno le informazioni che invece servirebbero. Questi numeri, al limite, potrebbero essere buoni per giocarli al lotto.

Tutto questo è frutto di politiche sbagliate. E’ vero, i tempi sono cambiati, e qualcosa ai turisti lo dobbiamo offrire, ma questo sistema è sbagliato. Se avessimo la tassa di soggiorno, con appena 50 centesimi al giorno ogni turista godrebbe di tutti servizi che siamo in grado di offrire, feste e manifestazioni comprese. Invece adesso paghiamo noi e il turista se la ride.

Per cortesia, anche se ci fosse la tassa di soggiorno che finanziasse tutto quello che serve ai turisti, non parliamo di successi degli eventi, visto che nessuno paga un biglietto.

Volete un’idea per promuovere la città? Con soltanto il 5% dei ricavi della tassa di soggiorno, si potrebbero estrarre a sorte fra i turisti registrati soggiorni gratuiti per due persone per i periodi di Giugno e Settembre dell’anno seguente. A conti fatti si potrebbero regalare circa 50 vacanze.

Nota finale. Il brutto vizio dell’autocertificazione autoincensante Verdeblu lo condivide con l’Amministrazione Ceccarelli. Che strano, mi ricordo che a scuola ci insegnavano che semmai sono gli altri a dirti che sei bravo.

Ci auguriamo che i direttori del Louvre, British Museum, Moma, Uffizi e Guggenheim, non leggano quest’articolo. Si sentirebbero dei falliti in confronto al numero di visitatori del presepe… potrebbero perdere il lavoro.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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