CORREVA L’ANNO… DELLA SVENTURA

Anno domini 2009: “ab Incarnatione Domini nostri Enzum Ceccarellum”

Correva l’anno 2009, era l’inizio dell’era Ceccarelli, incoronato, quasi a furor di popolo, Imperatore della città, con a disposizione un’intera corte: vassalli, valvassori, valvassini, paggi,  paggetti, buffoni di corte, dame, damigelle e cortigiane.

In quei giorni, prima e dopo la sua elezione, ebbe diversi incontri, sia di natura politica, che di natura tecnica. Questi ultimi dovevano servire a prepararlo e istruirlo sui vari problemi che gravavano sulla città.

Il tema di alcuni di questi incontri riguardava i problemi dell’arenile e le possibili soluzioni. Tutte le questioni gli furono spiegate da tecnici ferrati nella materia specifica. Ceccarelli, come per altre questioni: PSC, piano colonie, darsena, ecc. ascoltò diligentemente, ma poi non diede retta a nessuno. E i fatti stanno lì a dimostrarlo.

Quello che al tempo gli sfuggì, fu la fondamentale e primaria importanza della spiaggia, poteva fare tutto di testa sua per le altre questioni, ma per la spiaggia avrebbe dovuto assolutamente risolvere il problema, ne andava dell’intera economia della città. Scelse di non far niente, tirando avanti come le precedenti amministrazioni – ed è questa la sua responsabilità, che poi ha portato alla situazione odierna -.

Magari, pur dandosi da fare, non sarebbe riuscito a risolvere il problema – ma almeno avrebbe dovuto provarci per il bene della città -.

Probabilmente tutto nasce dalla “grandeur ceccarelliana”, l’Imperatore si mette in testa un’idea meravigliosa: il prolungamento del lungomare Colombo fino alla Cagnona. Con un opera di questa portata sarebbe passato sicuramente alla storia! C’è un solo problema: dove trovare il denaro necessario? Idea! Facciamo pagare l’opera a bagnini e chioschisti. Nel frattempo esce fuori la Bolkenstein e la cosa si complica.

A questo punto, probabilmente mal consigliato, Ceccarelli cerca di mettere insieme le due cose, ma questa strada è molto tortuosa, i problemi tanti, e i probabili casini da risolvere immensi. In mezzo poi c’è anche un piano spiaggia mal concepito e inattuabile.

Il Sindaco avrebbe dovuto dire agli operatori che si dovevano sbrigare, facendo loro capire che era ora di darsi da fare con gli accatastamenti, visto che stavano partendo i controlli della finanza, che si interessava solo se erano state pagate le tasse o meno e poco o nulla se erano in regola con le pratiche edilizie. Però, caso strano, solo qui a Bellaria I.M. la finanza si è interessata anche di questioni edilizie. Chissà come mai… Il Sindaco ha calcato la mano? A quale scopo?

Tutto questo fa venire il retropensiero che alla fine, approfittando delle indagini della finanza, non si sia fatto in modo da non far rimanere altra strada che fare i bandi. Nel frattempo però, l’Amministrazione scopre che facendo i bandi in mezzo a questo caos, non si sarebbe fatto altro che aumentarlo.

Intanto, purtroppo, è partita la macchina amministrativa e non c’è più modo di fermarla. Un’altra cosa strana sono le sue dichiarazioni, in cui si limita a dire: “cercate di mettervi a posto…” a posto cosa? Troppo generico, troppo vago, perché?

Forse, il Sindaco era a conoscenza di informazioni più dettagliate? Perché lo scorso inverno andava dicendo che alcuni operatori turistici non avrebbero aperto? Sapeva qualcosa?

E un altro fatto fa crescere questo malizioso sospetto. Il chiosco appartenente alla famiglia del Sindaco risulta essere stato accatastato da poco e pare che lui stesso abbia raccomandato al tecnico di fare presto. Ma se il Sindaco era a conoscenza del problema degli accatastamenti – e questo lo si potrebbe dedurre dalla fretta con cui si è mosso in tal senso – perché non si è preoccupato di informare gli altri operatori di spiaggia?

Possibile che gli albergatori, unitamente agli Amministratori, non abbiano capito per tempo che con questo modo di agire la città stava finendo in un cul de sac?

Certo che tra: PSC bocciato, il flop del Poloest, il sequestro dei cantieri di Verdeblu sempre al Poloest, la chiusura dei chioschi, il centro congressi senza agibilità, il calo delle presenze nel turismo che ci ha resi fanalino di coda della riviera, e infine gli attuali problemi sulla spiaggia… L’annus horribilis dell’era Ceccarelliana, è giunto!


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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