Salve Direttore,
la mia voleva essere una critica costruttiva, non intendevo creare disagio. Non sono del settore, quindi mi limiterò solo a qualche esempio, partiamo dai margini di questa regione.
Comacchio, fino a 15/20 anni fa era impraticabile, quasi una palude. Era una cittadina fuori dal circuito turistico, oggi è una meta frequentatissima, una piccola Venezia, curatissima in ogni particolare e con un turismo annuale. Marina di Ravenna, era la spiaggia dei Ravennati, quindi turismo ZERO, poi qualche giovane spericolato e di ingegno si è adoperato senza incontrare ostacoli e ora Marina è quel che è.
Milano Marittima, Cervia, Pinarella, sono lo stesso comune, problematiche ce ne sono, ma la pro loco (notare pro loco e non “fondazione”) di Milano Marittima, sa farsi valere e sopratutto è ricca di iniziative, dal golf ad altro. Cesenatico, ecco, qui viene il bello. Cesenatico ha saputo sfruttare il fenomeno “camper “, turismo tutto l’anno. Allora mi chiedo: dal momento che Cesenatico non riesce sopperire alle richieste, perché Bellaria non riesce ad attrezzare delle aree apposite, con prese di corrente e acqua, piazzole adeguate (cosa che Cesenatico non ha). Quello dei camper è un turismo a 365 gg all’anno, che non porterà soldi agli albergatori, ma a tutti gli altri esercizi sì, e il camperista, se si trova bene, non ti lascia più.
Creare dei “circuiti” semplici e praticabili da chiunque nell’immediato entroterra sulla riva dell’Uso, sfruttare con qualche archistar l’area dove ora sorge la vecchia fornace per creare qualcosa di “rottura” per i giovani, la signora Alice Rossi lamentava una mancanza di proposte, le mie proposte sarebbero draconiane, farebbero male a qualcuno, ma a mio avviso porterebbero solo benefici.
Eliminare o trasformare le vecchie pensioni, trasformarle in moublè, ci dormi solo, un piano di finanziamenti per rinnovare e rendere “attuali” molti alberghi, sfoltire gli stabilimenti balneari, domanda: è meglio guadagnare poco tutti o tanto quasi tutti e creare più lavoro per molti? Nemmeno io lo so, ma sono quelle scelte che solo una attenta e responsabile politica e gente di mestiere può fare.
Per chi mi dice “siamo sulla breccia da 60 anni”: con questa frase non si va da nessuna parte, anzi, si conferma il declino ma ci si affida al fatalismo. A mio avviso mancanza di lungimiranza (parere personale).
Ma andiamo avanti…
Rimini: Rimini è Rimini, la conoscono a Stoccolma come ad Atene, per passare a Valencia… è Rimini!! Città eclettica. Cattolica… mentre qui si parlava di darsena, piano spiaggia e tanto altro, a Cattolica rifacevano il molo (fantastico) e con questo ho detto tutto.
A mio modestissimo avviso, di potenzialità per trasformarsi Bellaria ne ha tante, e per trasformarsi ha bisogno di giovani, di imprenditori giovani SLEGATI dalla politica (tutta). Dovete arrivare al punto che deve essere la politica a corteggiarvi, ma finché vi affidate a politici che nulla vogliono cambiare e forse sono anche in conflitto di interessi, a dare solo un po’ di rimmel non si va da nessuna parte (” Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi“) e rimarrà una cittadina gattopardesca.
Non essere un vostro concittadino non vuole dire non amare la vostra città, semplicemente noto uno scollamento che non vedo da altre parti, non noto solidarietà. Non sono più giovane, ma se avessi 30 anni e vedessi che nella mia città c’è un cambiamento vero, mi ci butterei con tutte le mie energie, farei anche dei debiti per investire sul mio futuro, ma per il cambiamento…
C’è chi dice che alcuni tedeschi e francesi sono trent’anni che vengono qui, sì!! È la sindrome di Stoccolma, è la paura del cambiamento, ne so qualcosa. I prossimi 10 anni sono importantissimi, nessuno frequenterà più i paesi che si affacciano sul bacino del mediterraneo per i motivi che tutti noi sappiamo, ci sono due rischi, lasciamo tutto com’è tanto vengono comunque, oppure miglioriamo l’offerta. Ho la sensazione che qui prevalga la prima opzione, dimenticando che la rete ti dà la possibilità di vedere scoprire e valutare. Con 50 euro oggi vai a Benidorm e con 60 a Ibiza.
Non me ne frega nulla di Verdeblu, spendano dove vogliono i vostri soldi, ma so di alcuni albergatori di altre località, che a novembre prendono la loro auto e vanno in Germania, Belgio e Olanda, ad autopromuoversi e, credetemi sulla parola, ottengono grandissimi risultati con budget ridicoli. E allora chiedo: ognuno di noi/voi, cosa otterrebbe se avesse a disposizione un budget come hanno alcune fondazioni?
Piero Benini
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