Come previsto: solo arredo
Venerdì sera, al Palacongressi, Sindaco e Giunta hanno illustrato la proposta progettuale, con tanta enfasi annunciata nei giorni scorsi.
Come già previsto sulle pagine di Belligea, è stato presentato un semplice intervento di arredo urbano che interessa, per giunta, la sola banchina lato Igea, nel tratto compreso tra la ferrovia e il parcheggio prospiciente l’ex area Chiar di luna.
A scanso di equivoci e lungi da noi ogni forma di faziosità per partito preso, non c’è ombra di dubbio che all’attuale situazione di degrado, qualsiasi intervento migliorativo, che serva ad affermare un minimo di decoro è cosa assai gradita e giusta per l’immagine della città.
Cosi com’è doveroso riconoscere la lodevole diligenza dell’Amministrazione, di compiere quei necessari interventi di rialzo delle banchine per la messa in sicurezza delle strutture portuali dal punto di vista idraulico. Ma di fatto il tutto si è limitato a una illustrazione di disegni di “Fontane e aiuole” come citava Baglioni (architetto oltre che cantautore), con qualche gazebo in doghe di legno ricoperto con vegetazione e qualche bel lampione colorato. Il tutto incorniciato in una presentazione ad effetto, più intenta a stupire coi rendering, che concentrata a mettere in luce i caratteri propri che connotano un luogo. In sintesi, un semplice intervento di arredo urbano limitato alla sola banchina sul lato Igea.
Quello che ci lascia perplessi, è l’anomalia d’impostazione progettuale, che affronta in modo asimmetrico la definizione del progetto stesso, limitandosi al solo disegno del lato Igea, ignorando il lato Bellaria. Uno studio serio avrebbe sviluppato il progetto, anche di solo arredo di entrambe le sponde portuali, provvedendo, questo sì, alla realizzazione poi per stralci. Se non altro per verificare in fase progettuale, oltre che ad una impostazione coordinata, anche ad una coerenza dell’immagine complessiva.
Tutto come previsto, ma ciò che realmente ci si aspettava di vedere, era un progetto urbano capace di reinterpretare i rapporti e le relazioni tra i vari elementi che compongono la realtà urbana dalla via Ravenna al mare. Un progetto urbano che doveva permettere di configurare e predefinire come valorizzare e coinvolgere il recupero della Colonia Roma, e come riqualificare l’intero asse del porto, soprattutto l’area Ferrarin-mercato ittico. Solo cosi si potrà restituire un disegno coordinato dell’intera asta fluviale e affermare quel ruolo di saldatura tra Bellaria e Igea Marina, ovvero ciò che da sempre è mancato e manca tutt’ora alla città.
Comunque sia: piuttosto è meglio che niente, ben venga quindi un intervento di stucco e pittura. Ma sempre un intervento di stucco e pittura rimane.
Un altro aspetto che sorprende, è l’affidamento del progetto, a un studio che nelle precedenti esperienze progettuali portate a termine qui in città. Non ha certo brillato: il mercato ittico, i cui gestori hanno lamentato diverse pecche, i pali in Piazza Matteotti, addirittura smontati pochi giorni dopo l’installazione.
Evidentemente l’Amministrazione ha la memoria corta, oppure ci sono altri motivi a noi sconosciuti.
E qui s’innesta un altro problema la rotazione obbligatoria per legge, degli incarichi esterni, Da diversi anni girano sempre gli stessi nomi negli affidamenti esterni. C’è anche il sospetto che dietro ai nomi di certi studi tecnici apparentemente diversi, ci siano sempre gli stessi progettisti. Il classico gioco dei furbetti. Qui invitiamo sia la minoranza che la Procura a indagare. Come sempre gli affidamenti esterni sono spesso umilianti per il personale tecnico del Comune.
Questo porta a dover ricordare il passato. Per anni, anzi meglio, per decenni l’opposizione di destra ha ripetutamente sbraitato contro gli affidamenti esterni senza concorso. Proponevano sempre di fare i bandi con concorso di idee. Scelta questa che si poteva e si può ritenere equa e non clientelare.
L’anomalia è che in sette anni di governo, l’Amministrazione di centrodestra, non ha mai adottato il sistema del concorso di idee. E continua a non avere una visione di città. (insomma una gestione parrocchiale).
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